domenica 28 gennaio 2007

" IL RESPIRO DEL MONDO "

" Respiro nell'aria
una pienezza che pervade
il mio corpo e la mia anima
in un senso di quiete.
L'odore e il sapore
dello spirito dell universo,
la casa di ogni essere
a cui appartiene la
completezza e unicità.
La sento, ora,
come immortale ed eterna
dove le anime del mondo
fluttuano.
A volte nello spazio infinito,
a volte nelle cose.
E' l essenza della vita.
L eterno esistere di un enigma
mai svelato.
Nel fascino e nell emozione
del pianto di un bimbo
che nel miracolo della vita
appena donata,
racconta il senso
che ogni essere umano
racchiude in sè:
l ' Amore.
L'uomo che nega l'amore,
nega la vita.
E nega se stesso.
Ponendo l alienazione
come unico vissuto
del proprio destino" ......



giovedì 25 gennaio 2007

Pensiero...

La vita è un mistero inesauribile.
A volte la via è tortuosa,
a volte è invisibile,
a volte appena percettibile.
Ma quando è arrivato il momento,
il bagliore di esistere pervade l'anima e,
come per incanto,
ecco apparire la traccia:
inizia il percorso.
Ad ognuno il suo.
Ci appartiene, in esclusiva.
E una volta sentito,
il "cibo che nutre",
non saremo più in grado di nutrirci di altro.
Ognuno con i propri sapori e gusti.
Unici.
Perchè ogni anima
è unica e irripetibile.
E' il Divino.
Amo la mia Anima,
e amo le altre Anime.
Ma solo con alcune si può comunicare.
La sintonia è la differenza.
L'empatia il dono.
Il "sentire" un inesauribile fonte di nutrimento.
Ma anche di grande sofferenza e gioia.
L'ambivalenza della vita.

lunedì 22 gennaio 2007

" IL GROVIGLIO "

Un groviglio.
La difficoltà
l’ incapacità
di esprimere
questo groviglio.
Il caos
che si alterna
alla serenità.
L’accettazione
lo produce.
Altrimenti è la follia.
La follia
del groviglio
in cui vive
costretta
la mia anima.
Sofferente
ma vitale.
Fiduciosa
di sciogliere
questo groviglio
da percorrere
fino in fondo.
All’origine,
la Verità.
La mia.

(dic 2006)

" NOTTE "

La notte.
Il buio.
Mi avvolge
nei pensieri
che mi riportano
indietro
nel tempo.
Il passato.
La mia vita.
Fotografie.
Momenti vissuti
che non torneranno.
Mai più.
Figlia.
Piccola
Sorridente
Innocente.
Il mio dolore
per non averti
vissuta.
Mi lacera
e somiglia
al buio
di questa notte.
Non c’è più tempo
per tornare
nel tempo.
Passato.
Lo accetto
questo dolore.
E’ il mio.
Mi appartiene.
Ma l’Amore
che sento
mi illumina
il cuore.
Ora.
Questa notte.

(nov 2006)

" IL MIO CUORE "

Sento il mio cuore
battere con un suono
che sembra
un lamento.
Simile al pianto
di un bimbo.
Innocente.
Cerco di consolarlo
di confortarlo.
Ma lui è dolorante.
Sembra non voler
sentire.
Sembra voler essere
lasciato vivere
questo tormento.
Sembra non voler
essere disturbato.
Alloro provo
ad accarezzarlo
e la tenerezza
sembra alleviarlo.
Pian piano
si rianima.
Si riprende.
E i suoi battiti
ora sono musica.
Soave.
Suoni.
Di serenità.



( 24 ott 2006)

" ASSENZA DI TE "

E’ nell’assenza di te,
che sono riuscita a sentire me.
Nella percezione dell’inevitabile
assenza di te,
che sono riuscita a trovare me.
Nella presenza della tua assenza
ritrovo la mia essenza.
L’assurdo che contempla
la vicinanza nella lontananza.
Questa assenza di te,
che finalmente mi fa sentire
vicina a te.
Ed ecco l’equilibrio:
nato sul filo dell’assenza di te,
che si nutre sereno
dell’eterno esistere.
Dentro di me.
(4 dic 2006)

venerdì 19 gennaio 2007

LUCE

Vorrei esplodere in una luce,
immensa,
che illumini i cuori
di tutti gli uomini.
Inconsapevoli,
di vivere
addormentati.
Come morti viventi
corrono,
si affannano,
soffrono.
Non vedono.
Non sentono
la meraviglia
dell’Universo.
Dio è con loro
ma non riescono
a sentirlo.
Ciechi – sordi – muti.
La vita danza
intorno a loro
ma ne sono inconsapevoli.
Impotenti.
Infelici.
Nella continua,
spasmodica ricerca
di una felicità
che non arriva mai.
Perché la felicità
non è all’esterno
dell’essere umano,
ma dentro di lui.
Giace.
Soffocata.
Inesplorata.

Vorrei che un giorno
esplodesse una luce.
La luce di Dio.
In ogni essere umano.
Solo per un attimo.
Basta, per capire
la bellezza e lo splendore
del Tutto.
Il Divino
che ci circonda.
Inesplorato.
Lasciato li.
Incapaci.
Di essere felici.
( 3 ott 2006 )